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Commenti: 1
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    CoturniX (domenica, 13 marzo 2011 02:34)

    Noi persone perbene rintuzziamo le parole sconnesse di qualche scribacchino insonne che da troppo tempo,ormai, propina frasi il cui senso ignora egli stesso, paventando una pseudocultura che non gli è stata, non gli è e non gli sarà mai riconosciuta da alcun titolo accademico, da nessuna attestato di stima personale, da nessun risultato elettorale, tantomeno da nessun ruolo sociale.
    Perché l’istruzione non si confonda mai con la cultura ed essa mai con il mero nozionismo o con la copiatura (tra l’altro storpiata in piu’ punti). L’istruzione invece diviene cultura quando l’uomo istruito (o che tale almeno si reputa, ma lasciateci il beneficio del dubbio), per il ruolo che ricoperto o che vorrebbe ricoprire, ne esalta il valore con le azioni e ne lascia insegnamento, norma etica, per il popolo governato. Colui che invece non solo non compie azioni meritevoli, ma ne dirige il fine al bene personale o del "parentado", calpestando l’etica di un popolo, costui si' che userà parole incomprensibili, magari in lingue sconosciute ancor piu’ a se stesso, sconfinando in elucubrazioni prive di senso, che appaiono al lettore, ancor piu’ che a chi le scrive, quali un soliloquio amletico, al fine di confondere, depistare, supporre cultura. Ebbene, il popolo ignorante non deve temere gli uomini piccoli che usano parole roboanti, esse sono solo l’ultimo colpo di coda del male che opprime questa città da anni e che oggi ha capito di essere sul ciglio del burrone del Taigeto, dal quale, a calci nel deretano, sarà spinto affinchè non nuoccia ulteriormente al futuro dei nostri figli a favore soltanto dei suoi!

    E ci si consenta il lettore, in quanto ignoranti, una copiatura da Wittgeinstein, al quale esortiamo ogni maestruncolo sbraitante ad uniformare la propria condotta: su tutto cio’ di cui si puo’ parlare si deve parlare ma su cio’ di cui non si puo’ parlare si deve tacere!